Da IL TEMPARIO.IT Commento di Roberto Ansaldo

 

“Il Governo favorisce nuovamente le compagnie di assicurazione a danno delle aziende e dei cittadini: non c’è alcuna attenzione nei confronti dei piccoli imprenditori”. A dirlo, in occasione della manifestazione di protesta dei carrozzieri contro la  norma sull’obbligatorietà della “forma specifica”, è Roberto Ansaldo, referente del settore autoriparazione/carrozzeria di Confartigianato Imprese Varese e già presidente di Confartigianato nazionale per lo stesso comparto

“Confartigianato è esente da qualsiasi condizionamento, ed è per questo che da anni chiede che il mercato sia veramente libero. Le decisioni del Governo, invece, sono in netto contrasto con quanto dichiarato dalla Corte di Cassazione e con quanto previsto dall’Unione Europea. Il cittadino, dopo il sinistro, deve avere la possibilità di scegliere liberamente l’autoriparatore al quale rivolgersi. Inoltre, viene nuovamente ventilata la riduzione dei premi assicurativi, ma è da dieci anni che se ne parla”.

 Qualche numero:

  •  Italia: costo medio della polizza Rc Auto 481 € e stipendio netto 19.100 €: la polizza incide  mediamente  sul reddito per il 3%;
  • Francia: premio a 248 € e stipendio a 22.689 €: la polizza incide per l’1%;
  • Spagna: premio a 207 € e stipendio a 21.122 € la polizza incide per l’1%.

“Dobbiamo sottolineare che la percentuale dei sinistri in Italia, nel 1990, era del 14,7%; nel 2012 è scesa a 5,64%: probabilmente, nelle decisioni del Governo, c’è qualcosa che non va. Non si può continuare con i favori ai poteri forti. Piuttosto, ai cittadini si deve dare la possibilità di rivolgersi al professionista di fiducia e le assicurazioni non possono più permettersi di voler pagare al carrozziere scelto dall’utente ciò che pagherebbero alla carrozzeria convenzionata con loro. Diminuiscono i danni e aumentano i prezzi: serve coraggio per prendere decisioni che vadano a premiare la professionalità delle piccole imprese. Le assicurazioni, invece, puntano ad un lavoro di scarsa qualità: Confartigianato non ci sta”.

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