La cessione di credito è lecita e legittima

La cessione di credito è lecita e legittima

Sentenza 22601/13 del 3 ottobre

La Cassazione bacchetta le assicurazioni furbette che continuano a far finta di non sapere che la legge consente la cessione del credito a favore del carrozziere. Così, come già in passato, la cassazione è tornata a chiamata a dire il suo sì alla cessione del credito, con una freschissima sentenza pubblicata sul sito aggiornatissimo dell’Unarca (unarca.it).

La sentenza in parole povere

Si tratta di una decisione scritta in modo articolato e complesso, che sintetizziamo brutalmente. Pur di non dare l’ok alla cessione del credito, in un caso che riguardava addirittura la cessione di crediti relativi a danni a persona, una compagnia si è difesa sollevato una questione di legittimità costituzionale “nella parte in cui non prevede il divieto di cessione del credito a titolo di danno biologico e morale della vittima di un incidente stradale”.

Sentite che dice la Cassazione, quasi seccata dall’ennesima insistenza delle compagnie: “Sotto quest’ultimo profilo, il motivo è inammissibile“. È un “principio più volte chiarito da questa Corte anche a Sezioni unite“.

E allora, fino a quando le assicurazioni insisteranno? “Questa Corte ha gia avuto modo di affermare che il credito da risarcimento del danno da sinistro stradale è suscettibile di cessione, in ossequio al principio della libera cedibilità del credito”. “Il cessionario (il carrozziere) è stato pertanto ritenuto legittimato ad agire, in vece del cedente, per l’accertamento giudiziale della responsabilità dell’autore del sinistro e per la conseguente condanna del medesimo e del suo assicuratore”.

La Cassazione spiega ancora una volta alle Compagnie che la cessione di credito è lecita e legittima: la sentenza 22601/13 del 3 ottobre.

La Cassazione bacchetta le assicurazioni furbette che continuano a far finta di non sapere che la legge consente la cessione del credito a favore del carrozziere. Così, come già in passato, la cassazione è tornata a chiamata a dire il suo sì alla cessione del credito, con la freschissima sentenza 22601, pubblicata sul sito aggiornatissimo dell’ Unarca.

Si tratta di una decisione scritta in modo articolato e complesso, che sintetizziamo brutalmente. Pur di non dare l’ok alla cessione del credito, in un caso che riguardava addirittura la cessione di crediti relativi a danni a persona, una compagnia si è difesa sollevato una questione di legittimità costituzionale “nella parte in cui non prevede il divieto di cessione del credito a titolo di danno biologico e morale della vittima di un incidente stradale“.Sentite che dice la Cassazione, quasi seccata dall’ennesima insistenza delle compagnie: “Sotto quest’ultimo profilo, il motivo è inammissibile”. È un “principio più volte chiarito da questa Corte anche a Sezioni unite”. E allora, fin quando le assicurazioni insisteranno? “Questa Corte ha gia avuto modo di affermare che il credito da risarcimento del danno da sinistro stradale è suscettibile di cessione, in ossequio al principio della libera cedibilità del credito”. “Il cessionario [il carrozziere] è stato pertanto ritenuto legittimato ad agire, in vece del cedente, per l’accertamento giudiziale della responsabilità dell’autore del sinistro e per la conseguente condanna del medesimo e del suo assicuratore”. E ancora: “II riconoscimento della cedibilità e trasmissibilità del credito da risarcimento del danno non patrimoniale trova d’ altro canto significativo riscontro, si e posta in rilievo in dottrina, nella generale evoluzione dell’orientamento interpretativo registratasi nel diritto americano e continentale”.

Però attenzione: è chiaro che le assicurazioni torneranno alla carica. È altrettanto vero che cercheranno di fare pressione sul Parlamento e sul Governo affinché la questione si risolva alla radice: eliminazione della cessione di credito mediante una nuova legge che modifichi il quadro legislativo attuale. Quindi i carrozzieri devono sempre e comunque stare sul chi va là, l’ascia della guerra dialettica non va sotterrata, i riparatori rimangano vigili, con le antenne drizzate a captare segnali pericolosi. Occhio: se l’indennizzo diretto divenisse obbligatorio per ogni tipo di sinistro e la forma specifica si diffondesse tra tutte le compagnie, il Ministero dello Sviluppo Economico non avrebbe bisogno di vietare la cessione. Infatti tutte le carrozzerie si dovrebbero, in caso di nuova legge, adattare forzatamente alle condizioni di polizza. E dovrebbero seguire la tariffa di riferimento da fiduciari. Questo varrebbe anche per i carrozzieri indipendenti. Tutto verrebbe uniformato e standardizzato, anche i ricambi forniti, i tempari decisi dalla Compagnia. E il perito tornerebbe a dettare legge a casa nostra: per le sue capacità tecniche? No: per fare valere le condizioni di polizza che diventano legge.